IL PERICOLO NASCOSTO NELLA CIOCCOLATA. UN VELENO PER I NOSTRI A-MICI

Alcuni alimenti che mangiamo noi non possono essere assimilati dai nostri a-mici e risultano molto pericolosi o letali per loro. Tra questi troviamo l’aglio, alcool, l’avocado, la cioccolata, l’uovo (crudo) e l’uva. In questo articolo parleremo della cioccolata.

Questa golosità per noi risulta invece un veleno per i nostri felini perché contiene alcune sostanze, tra le quali la teobromina che stimola il sistema nervoso. I felini la metabolizzano molto più lentamente rispetto all’uomo e rimane in circolazione nell’organismo più a lungo e provocando danni su molti organi tra i quali il principale è il sistema nervoso centrale e poi sulla circolazione, la respirazione e l’apparato urinario. La dose mortale nei gatti è di circa 80-200 mg per chilo di peso, ma è molto pericoloso anche in dosi piccole. Solitamente e fortunatamente al gatto non piace il sapore della cioccolata e quindi nella maggiorate dei casi non arriva a mangiarne una dose che lo metta in pericolo di vita. Ma facciamo estrema attenzione perché c’è sempre l’eccezione.

 

Le percentuali di teobromina variano molto a seconda se si tratti di cioccolato fondente e cacao puro oppure cioccolato al latte o bianco. Nel cioccolato fondente e il cacao puro la concentrazione è assai maggiore. Anche l'assunzione di una dose minima di cioccolato ma ripetuta è molto pericolosa, perché la teobromina si accumula nel corpo.

I sintomi dell’avvelenamento da cioccolata sono:

- Aritmia e Tachicardia
- Aumento della sete
- Crampi
- Diarrea
- Iperattività
- Irrequietezza
- Vomito 

Si palesano tra le due e le ventiquattro ore dopo aver ingerito la cioccolata e possono rimanere per svariati giorni.

Se abbiamo sospetti che il nostro amico a 4 zampe abbia mangiato del cioccolato, trovando l’involucro della cioccolata mangiucchiato, cioccolata sparsa, oppure il gatto che presenta i sintomi sopra indicati, dobbiamo portare urgentemente il nostro micio dal veterinario.

 

La diagnosi non è semplice da effettuare perché i sintomi sono comuni a molte altre patologie. Dovrà essere unicamente il veterinario a valutare come intervenire caso per caso. Il trattamento per il nostro piccolo felino si baserà sull'alleviamento dei sintomi e sul sostegno alle funzioni del corpo.

Le prime ore dopo l'assunzione della cioccolata il veterinario può tentare di provocare il vomito e somministrare carbone attivo per evitare che la teobromina venga assorbita nel sangue.

Se il gatto sopravvive alla fase acuta dell'avvelenamento, in genere si riprende completamente. E saremo noi a controllare il piccolo per non fargli più raggiungere la cioccolata e altri sostanze o cibi a lui tossici e velenosi.