LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE E IL MASSAGGIO CARDIACO

Purtroppo molti tipi di incidenti o infortuni, procurano uno stato patologico tale da causare l’arresto cardiorespiratorio. Esiste uno stretto rapporto tra le funzioni del cuore, dei polmoni e del cervello. Nel cervello vi è una zona situata più precisamente nell’ipotalamo che regola l’attività respiratoria (respirazione) e quella cardiaca (circolazione), e che possiamo definire centro cardiorespiratorio. Questa relazione può portare in caso di infortunio a due condizioni patologiche distinte, ma concatenanti.

A) L’arresto respiratorio
B) L’arresto cardiaco

A) La prima condizione (arresto respiratorio) avviene quando un gatto subisce un trauma che compromette la gabbia toracica o i polmoni o il centro del respiro o altro caso patologico. Il cuore continuerà a pompare sangue per alcuni minuti in quanto il battito cardiaco è generato autonomamente, ma il sangue che raggiungerà il cervello non conterrà sufficiente ossigeno necessario per alimentare le cellule cerebrali.
La conseguenza di ciò può essere causa di arresto cardiorespiratorio. L’insufficienza di ossigeno necessario per la funzionalità del muscolo cardiaco causa un’alterazione del battito e infine un arresto cardiaco. L’attività cerebrale viene interrotta o gravemente danneggiata da un non adeguato apporto di sangue ossigenato.

B) La seconda condizione (arresto cardiaco): il gatto respira, ma il cuore cessa di battere. Quando il cuore s’arresta, quasi immediatamente si verifica un’interruzione del respiro. Il sangue non giunge più ai polmoni né circolerà nei tessuti dell’organismo. Senza un corretto apporto di ossigeno, il cervello subirà danni irreversibili entro pochi minuti.

Possono verificarsi dunque due diversi arresti vitali singoli:
- l’arresto respiratorio ma non subito quello cardiaco.
- l’arresto cardiaco accompagnato quasi immediatamente da quello respiratorio. 

In entrambi i casi, è assolutamente importante far si che giunga nuovamente e prima possibile, sangue ossigenato al cervello.

- NELLA PRIMA CONDIZIONE (A arresto respiratorio) il gatto non respira ma il cuore batte.

Come facciamo a capire se il nostro gatto non respira più?

A parte i segnali inconfondibili di interruzione della respirazione, un ulteriore conferma possiamo averla guardando le gengive: non sono più rosee ma diventano cianotiche o bianche.

In questo caso dobbiamo praticare immediatamente la respirazione artificiale per evitare gravi danni o la morte dovuta alla mancanza di ossigeno.

Prima di procedere accertiamoci che il gatto abbia le vie respiratorie libere, non otturate e stiamo attenti che la lingua del gatto non sia in una posizione che impedisca o ostacoli la respirazione.

Il soggetto deve essere sdraiato su di un fianco con la testa leggermente estesa sul collo. L'aria deve essere immessa nelle vie nasali, tenendo ben chiusa la bocca, oppure nel cavo orale tenendo chiuse le narici. Si deve soffiare con una certa forza per 2-3 secondi osservando il sollevamento del torace che va successivamente aiutato a svuotarsi comprimendolo dopo aver tolto le mani dalle cavità nasali e dalla bocca. Si devono far compiere da 7 a 10 atti respiratori al minuto fino a che la respirazione non riprende spontaneamente.

 

- Nella seconda condizione (B arresto cardiaco) il gatto ha il cuore fermo e non respira

dobbiamo praticare sia la respirazione artificiale che il massaggio cardiaco:

 ACCERTIAMOCI CHE IL BATTITO CARDIACO SIA ASSENTE (solo in questo caso bisogna praticarlo).

Come potete sapere che il cuore si è fermato?

Posizioniamo la nostra mano nel punto in cui la zampa posteriore si unisce all’inguine oppure dietro i gomiti all’altezza del torace e controlliamo la presenza del battito cardiaco.

Se il battito cardiaco cessa, controlliamo gli occhi: le pupille sono molto dilatate. Osserviamo le gengive: se premendole con un dito diventano bianche per poi ritornare subito al loro colore originale, il cuore sta ancora battendo. Se non c'è polso e le gengive non si riempiono subito di sangue, il cuore si è fermato.

In questi casi bisogna intervenire immediatamente e dobbiamo procedere con il massaggio cardiaco, seguito sempre dalla respirazione artificiale. 

Prima di procedere accertiamoci che il gatto abbia le vie respiratorie libere, non otturate e stiamo attenti che la lingua del gatto non sia in una posizione che impedisca o ostacoli la respirazione.

 

Quando il battito cardiaco non è percepibile e la funzionalità del cuore è cessata occorre intervenire immediatamente con il massaggio cardiaco , che è l'unico intervento che in situazioni estreme può salvare la vita dell'animale. Con il soggetto sdraiato sul lato si deve appoggiare il palmo della mano (o di tutte e due se si tratta di un animale di grande taglia, sul torace) subito dietro al gomito esercitando una serie di 60 compressioni al minuto. (vedi foto sotto). Nei gatti la compressione può essere effettuata manualmente afferrando il torace all'altezza del cuore, dietro i gomiti, con una sola mano e comprimendo ritmicamente. Mentre si comprime si deve contare fino a 2 mentre solo fino ad 1 quando si rilascia. Spesso nei traumi molto gravi l'arresto cardiaco si accompagna a quello respiratorio quindi il massaggio cardiaco va eseguito unitamente alla respirazione artificiale eseguendo una respirazione circa ogni 5 compressioni di stimolazione cardiaca. Si tratta sempre di situazioni di grave emergenza, quindi tutte queste operazioni vanno eseguite mentre ci si reca urgentemente ad un pronto soccorso o dal veterinario.

La respirazione artificiale ed il massaggio cardiaco rappresentano un tentativo estremo di salvare la vita all'animale, quindi occorre agire con tempestività ma anche con calma e decisione. Il soggetto deve essere sdraiato su di un fianco con la testa leggermente estesa sul collo. L'aria deve essere immessa nelle vie nasali, tenendo ben chiusa la bocca, oppure nel cavo orale tenendo chiuse le narici. Si deve soffiare con una certa forza per 2-3 secondi osservando il sollevamento del torace che va successivamente aiutato a svuotarsi comprimendolo dopo aver tolto le mani dalle cavità nasali e dalla bocca. Si devono far compiere da 7 a 10 atti respiratori al minuto fino a che la respirazione non riprende spontaneamente. 

MASSAGGIO CARDIACO NEL DETTAGLIO

1. Sistemate il gatto su un fianco, se possibile tenendo la testa più in basso rispetto al corpo. 
2. Afferrate il torace, sotto i gomiti, tra le dita e il pollice. Sostenete la schiena con l'altra mano.
3. Premete schiacciando la gabbia toracica, poi verso l'alto, verso il collo, ripetendo l'operazione con movimenti rapidi, decisi, 120 volte al minuto. 
4. Dopo 15 secondi di massaggio cardiaco, praticate la respirazione artificiale per 10 secondi.
5. Alternate fino a quando non ritorna il polso, quindi praticate solo la respirazione artificiale